13 ottobre 2017

October, Remix & Revolution

Per quanti i rossi del tramonto in Ottobre
tanti i sussulti di vertigine
si tuffano dentro, spargono attorno semi
irrequietezza, insicurezza, si ondeggia a mezz'altezza
Ti tengono la bocca chiusa malamente
come una vecchia tomba di famiglia nel cimitero di un paese abbandonato, ormai.
Mi lasciano gli occhi ammassati come le auto di un deposito giudiziario
i miei cavi annodano il cielo calmo dell’autunno
i miei vetri in pezzi rimandano mille riflessi di sangue
le mie ruote, le tappezzerie, i meccanismi che restano
hanno visto la notte sollevarsi e ricadermi addosso
ammesso che lo fosse davvero
Magari era solo l’oscurità di un’ombra tra i muri e i cortili
o la poca luce di una stanza in cui è successo troppo.
Troppi i rossi, le ore e i giorni
troppi i rumori e la brutta musica che accompagna le danze al tramonto
So che non credi e tocca a me l’onere della prova, si scioglie il petto
gira regolare in un’orbita astrale tra la Terra e Marte
come una teiera celeste.
C’è da ripulire l’asfalto da tutto il senso
coprire pietosamente una sera distesa sul marciapiede.
Nascondere a chi passa i fori d’uscita.


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