Ricordo che dal quaderno alzato lo sguardo lo allungai sui campi e sulle colline, di lato alla casa.
Il mare del giorno prima ancora bruciava e il sole invitava già a nuotarci.
Poi ogni parola riprese il posto suo, la penna la mano, lo sguardo il foglio.
"Immaginare è integrare, rendere sensibili concetti empirici e astratti. A rovesciare paradigmi l'infinito arriva prima e subito appresso quella siepe che da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude, per esempio."
Ti amavo se avevi una sbavatura di quel rossetto che non mettevi mai, se bevendo il caffè amaro facevi una smorfia, quando correvi per sfuggire la sabbia bollente, il tuo ostinato rifiuto di fare il bagno col mare mosso. Ti amavo e non capivo perché tu, bellissima, ti considerassi mai tale. E le tue occhiaie dopo la terapia, e i nostri silenzi difficili. Questo immagino al ricordo di quei campi e quelle colline. Brucerei ancora di quel mare, nuoterei nel sole.
foto : : Elena
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