Il mio nome lo scrivo sulla riva sinistra del fiume
libri e quaderni, la penna e un coltello arrugginito
(un Opinel svizzero, je l'aurais dit une fois)
al tramonto tra i palazzi è lingue di fuoco
serpeggiano, tagliano strade
ai muri di cinta riservo parole in nero
e tutto s'infrange sullo scoglio che sono, ormai
onde e schiuma sui capelli
non li taglio da un pezzo, ho il petto largo
e il fiato giusto per non smettere di urlare.
La notte è già nelle mie mani
ombre che cadono dagli alberi disegnano danze sulle strade.
Le guardo e per un istante
(juste un coup d'oeil)
ogni dolore si confonde nell'asfalto.
Per un attimo mi persuado che tra le mie dita la notte di Roma riuscirà a dormire. Stavolta, almeno.
libri e quaderni, la penna e un coltello arrugginito
(un Opinel svizzero, je l'aurais dit une fois)
al tramonto tra i palazzi è lingue di fuoco
serpeggiano, tagliano strade
ai muri di cinta riservo parole in nero
e tutto s'infrange sullo scoglio che sono, ormai
onde e schiuma sui capelli
non li taglio da un pezzo, ho il petto largo
e il fiato giusto per non smettere di urlare.
La notte è già nelle mie mani
ombre che cadono dagli alberi disegnano danze sulle strade.
Le guardo e per un istante
(juste un coup d'oeil)
ogni dolore si confonde nell'asfalto.
Per un attimo mi persuado che tra le mie dita la notte di Roma riuscirà a dormire. Stavolta, almeno.
Stillpoint....come sempre
RispondiEliminaGrazie, anonim*
EliminaChe dolcezza in queste parole: quella che riesce a tagliare la nebbia.
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