12 gennaio 2007

che tu non vincerai non è così ovvio


alibi di giuliano dottori l'avevo linkata definendola "una cosa bellissima" qualche tempo fa, e non ero l'unico a pensarla così.
ma il dubbio che il resto del disco potesse non essere all'altezza del singolo è stato immediato. giuliano è un ragazzo di origine canadese come gli arcade fire, fisicamente somigliante a jeff buckley, milanese che non sopporta milano e che non riesce ad allontanersene, ha un bel blog molto ordinato dove scrive cose di musica dalle quali puoi capire con quanta passione suoni.
e il dubbio comincia a vacillare fin quando mi ritrovo il suo disco per le mani e a questo punto si dilegua definitivamente.
rancori e segreti, in apertura, è un gran pezzo. inizialmente mi ricorda certi incastri armonici degli album leaf per poi salire verso toni più pop anche se tempi dispari e un quintetto di clarinetti tengono alto il tiro. poi la ricercata psichedelia di ogni giorno, o nel cuore del vulcano nella quale emerge a mio avviso il tributo ai radiohead di amnesiac. la stessa lucida, la titletrack, giocata sull'alternanza maggiore-minore, come fece Nick Drake con river man, ricorda lo stesso giuliano.
il resto del disco bisogna ascoltarlo ripetutamente, come quei vecchi dischi di cui si parlava qualche post orsono. bisogna dargli tempo e spazio, e attenzione perchè questo è un disco fatto di sfumature e di cura dei particolari, di chiaroscuri, di dolore e speranza. ed è un bel disco..

giuliano dottori su myspace

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