una cuffia dell'iPod mi scivola via dall'orecchio e la voce del bambino che è la prima volta che prende un treno mi buca
l'aria attorno è densa di pensieri domenicali, da che mondo è mondo il terrore del lunedì attanaglia solo chi è uso al lavoro.
le mie paure invece si sciolgono negli occhi azzurri di una piccola passeggera, mi guarda mentre scrivo e sembra intuire, ché i bambini spesso lo fanno
mi sorride, si riacciambella sul suo pelouche e guarda fuori passare veloci case, campi, pali della luce, montagne, piccoli paesi.
mi sorride, si riacciambella sul suo pelouche e guarda fuori passare veloci case, campi, pali della luce, montagne, piccoli paesi.
infilarmi di nascosto nei sogni della sorella maggiore, profondamente addormentata, per un momento mi pare l'unica via di fuga.
l'irrequietezza delle cime degli alberi avverte che si è alzato un gran vento, mentre una luce ghiacciata filtra tra le nuvole
sfuma contorni di cose lontane, confonde limiti, dilania dettagli.
Alzo gli occhi e c'è solo il bianco del cielo, il blu invece è ancora tutto lì
dentro di me.
on air/
pretty lights vs nirvana vs radiohead
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