sarà stata la stagione in ritardo oppure le molte piogge, ma l'erba sulle rive del lago quell'estate era ancora fresca, costellata di fiori bianchi che attiravano insetti ronzanti e bagnanti arrossati. si dice che il sole del lago sia più gentile di quello del mare, evidentemente così non era quei giorni.
di diverso dal mare c'era però la quiete, niente radio ad alto volume e poca gente, in pace si poteva leggere un libro o addormentarsi con una brezza gentile profumata di acqua dolce.
io preferivo fissare le nuvole, una ne sceglievo in particolare e dieci secondi per decidere a cosa somigliasse. mi distraevo guardando altro in un tempo indefinito, per poi tornare alla nuvola e indovinarne il mutamento.
era un carro trainato da elefanti, un bambino che imparava a nuotare, un leone marino, due anziani col giornale e la settimana enigmistica, una sfinge. poi vidi lei..
nel suo walkman/depeche mode::enjoy the silence
nel mio/wall of voodoo::mexican radio
Adoro la tua sezione "diario"... ne vorrei sempre di più! :-)
RispondiEliminaBaci...
..vedesti lei e..fine delle nuvole e inizio della pioggia??
RispondiEliminache bello fare questi outdoor immaginari con te.
RispondiEliminakiss
runningstill
runningstill..hai portato la birra e i panini?
RispondiEliminascantini..il racconto continua, ma gli diamo di fantasia.
alkanette..grazie e baci tanti.
Sulle rive dei laghi accadono spesso grandi cose...
RispondiEliminaqualcuno ha invitato la marja? in alternativa possiamo andare tutti sul fiume ganja :-)
RispondiEliminarunningstill
io non amo il lago.
RispondiEliminaqualcosa nell'acqua lacustre mi ripugna..