(un piede a destra un piede a sinistra)
oggi è stato il giorno peggiore per quanto concerne il razionamento dell'acqua
(un braccio su un braccio giù)
per noi che stiamo in cima al paese poi è stato ancora peggio, poca pressione, il serbatoio che non si è riempito nemmeno un po'
(ruota la testa di qua ruota la testa di là)
ora il cielo è scuro scuro
(a tempo a tempo)
un lampo, piove..cazzo la danza funziona!
se ci sto un po' col naso all'insù a guardar le stelle mi viene la nausea, o è il senso d'inadeguatezza di fronte all'immensità dell'universo o è la cervicale.
meglio un tetto sopra la testa o due tette davanti la faccia?
..tutto sommato dormire sotto le stelle è pure romantico
sono orientati a sud est sia il tempio maggiore che quello minore, pietre e colonne di oltre duemila anni fa. sole, vento e cicale fanno il resto. sopra i templi italici di schiavi d'abruzzo c'è un parcheggio sterrato ingombro di bottiglie di birra rotte, sigarette aperte per l'intera lunghezza e svuotate del contenuto, profilattici, salvaslip e tante, tante ginestre, alcune delle quali ancora in fiore. fra il giallo rado e rami secchi trovo un nido ormai abbandonato, stupisce notare come un uccello abbia deciso di renderlo più confortevole adoperando un kleenex usato da chissà chi.
solo un altro giorno prima dell'uragano
prima della pioggia
prima di svegliarci e andare via
senza prendere niente
per viaggiare leggeri
leggeri
leggeri
(pandora/filippo gatti)
la colonna sonora di quest'estate di fuoco, poca acqua, mare calmo e vento negli occhi è stata nell'ordine:
low
soulsavers
editors
springsteen
joan as police woman
una versione house della spallata abruzzese
e in più G. che ogni sera ci ha regalato piero ciampi o brassens accompagnandosi con la sua chitarra acustica ed un bicchiere di birra.
..evvaffanculo alla musica delle sagre paesane, alle culone in ghingheri dei balli di gruppo, agli alligalli e pure alle campane della chiesa, tiè.
nomination per la battuta dell'estate alla cantante di un complesso tipo "fabbio & le mosciarelle" che, imboccata da qualcuno dell'organizzazione tra un liscio e una mazurka, ha detto perentoria
"c'è da spostare una macchina con targa frangese"
23 agosto 2007
7 agosto 2007
sabbia & coca-cola 2
certi pensieri si riuniscono pericolosamente: assemblea di volpi, strage di galline.
certi pensieri vivono troppo a lungo, senza un piano e nessuna attitudine a farne.
certi pensieri stanno nascosti, al riparo dal freddo, in inverno. d'estate un vento forte li muove, li agita, finalmente escono allo scoperto. e viaggiano.
io li guardo ondeggiarmi intorno, come le spie, che se le liberi nell'aria poi esprimi un desiderio. vorrei che certe abrasioni che ho sul cuore guariscano presto.
certi pensieri sfiorano lievi il profilo delle montagne che vedo fuori dalla finestra, sembra una donna distesa a prendere il sole, la testa, il viso, il collo, poi il seno prosperoso, e giù verso il ventre..ah! rinascere scalatore di monti di venere.
certi pensieri infine nascono e muoiono in un secondo e non ti danno nemmeno il tempo di organizzarli in un qualcosa che abbia almeno un senso. ti lasciano solo il loro sapore, il profumo, talvolta, che sa di buono. e allora dispiace un po'.
certi pensieri vivono troppo a lungo, senza un piano e nessuna attitudine a farne.
certi pensieri stanno nascosti, al riparo dal freddo, in inverno. d'estate un vento forte li muove, li agita, finalmente escono allo scoperto. e viaggiano.
io li guardo ondeggiarmi intorno, come le spie, che se le liberi nell'aria poi esprimi un desiderio. vorrei che certe abrasioni che ho sul cuore guariscano presto.
certi pensieri sfiorano lievi il profilo delle montagne che vedo fuori dalla finestra, sembra una donna distesa a prendere il sole, la testa, il viso, il collo, poi il seno prosperoso, e giù verso il ventre..ah! rinascere scalatore di monti di venere.
certi pensieri infine nascono e muoiono in un secondo e non ti danno nemmeno il tempo di organizzarli in un qualcosa che abbia almeno un senso. ti lasciano solo il loro sapore, il profumo, talvolta, che sa di buono. e allora dispiace un po'.
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