18 gennaio 2009

re-noir

Il tacchino sfrigolava nel forno circondato da decisamente troppe patate. Dalla finestra attraverso le foglie di origano si vedeva mezza luna. Strano mistero di fronte, la scomparsa della signora che ci abitava.

E non era la prima che spariva in quel quartiere.
Milena si era ritrovata a riflettere sulla cosa, ipnotizzata dai suoi stessi pensieri aveva continuato a sbucciare tuberi a dispetto della quantità adeguata. Milena pensava di avere un brutto nome, troppo assonante con Milano, la sua città, che non amava affatto.
Si erano conosciuti qualche tempo addietro ad una cena, avevano contemporaneamente assaggiato il tanto decantato tacchino della padrona di casa, comune amica, incrociati gli sguardi e letto vicendevolmente negli occhi il disappunto per la pietanza. dopo cena, tra ciance e chiose, lui le aveva sussurrato

- la luna è piena stanotte, hai visto?

erano usciti insieme sul terrazzo, lui aveva ripreso

- hai occhi profondi 

- il cielo stellato sopra di me, dove la mia legge morale? ..

aveva pensato lei replicando subito

- direi più l'espressione di quella che il tacchino lo sa cucinare davvero..

pochi giorni dopo lo aveva invitato a cena, e per distrarsi dalla preoccupazione per un'eccessiva avventatezza, mentre cucinava si era fissata sul mondo fuori dalla finestra.
- strano mistero, la scomparsa della signora di fronte, e non è la prima ..

Corrado gli piaceva Milano e gli piaceva Milena, soprattutto le sue poche parole, il suo essere così diretta ed essenziale: sulla mail d'invito c'era scritto

- domani sera lo preparo io il tacchino, con patate croccanti. Libera la testa dai pensieri e concilia la conversazione..
al numero 20 di via dei frantoi, non sbagliare cucina, fra Liliana e Delfino, trovi Milena. -


Corrado era un radiologo e aveva una particolare abilità nel riconoscere l'essenza delle cose a partire da piccoli particolari, in più aveva un'immaginazione che andava ben oltre la semplice diagnostica per immagini. Stava fermo di fronte al portone a pensare

- i citofoni di nuova generazione si sentono anche di sotto, giù nel giardino. Dicono sia per motivi di sicurezza ma sono solo  stupide norme comunitarie, dell'invito a cena a casa di Milena lo sapranno tutti.
Lo saprà Liliana Donnini, lo stesso nome di battesimo di mia nonna, un nome antico, nobile e desueto.


con lo sguardo sull'elenco accanto al portoncino, cercò ancora.

- lo saprà anche Delfino Gardini, nome da serial killer

ipotizzò celiando dentro,

- il protagonista ideale per "amori in giallo". Un minuto sotto al portone e già sto cercando di blandire l'ansia.
pensò, poi prese in un solo respiro tutta l'aria del quartiere, la lasciò uscire fuori e suonò, tra sua nonna e un assassino.

- oddio! il citofono!
trasalì Milena,
- non voglio marinai che non abbiano paura della balena.. cosa c'entra adesso moby
dick? Milena! ..il tacchino! Ecco i suoi passi.. aggiungo solo un altro po' di sale, lingua di rospo e coda di serpente, poi chiamo a raccolta tutte le streghe.

Agitata anche lei per quel primo incontro, aveva lasciato la porta di casa appena accostata, non ricevette Corrado, si fece invece trovare davanti ai fornelli in cucina, lui la vide appena entrato nel piccolo ingresso. La curva dei suoi fianchi gli provocò una leggera vertigine e non riuscì a guardare altro.
Il koln concert di keith Jarret suonava ad un volume sommesso e discreto, ma faceva lo stesso il suo lavoro. Corrado salutò ad alta voce senza riuscire a dissimulare una profonda incrinatura nella stessa, lei si voltò sorridente poi chiuse le labbra a cuore per mandargli un bacio. Lui si avvicinò.
L'odore del tacchino al forno non riuscì a sviarlo da quello di Milena, mela, cannella e feromoni. Il suo cervello più antico e profondo era in corto circuito ed ebbe paura che esplodesse nel momento in cui, ormai vicinissimo, lei di nuovo si voltò e reclinato di lato il capo appena un po', mostrò un collo bianchissimo.
Le mani di Corrado giocarono per un tempo indefinito coi suoi fianchi, le labbra fecero appena in tempo ad accostarsi alla pelle tra il collo e i capelli quando nel petto la sentì immediatamente vibrare di un'onda che traversato il suo sterno come fosse acqua, gli arrivò dritta nel cuore. I lombi di lei si mossero lenti e profondi e si poggiarono a lui senza smettere di roteare.
Milena si girò, lo baciò sfiorandolo sulle labbra, si slacciò dalla vita il grembiule da cuoca, poi versò vino rosso e chiese
- cosa vuoi ascoltare? -
togliendo il cd dal lettore.
Corrado fece finta d'interessarsi ai dischi ordinatamente impilati nel raccoglitore, in realtà leggeva senza riuscire davvero a comprendere .. Balbettò una cosa insulsa sul vino, la letteratura e la musica che meglio ci si adatta, lei nel frattempo aveva messo su una cover di jimi hendrix, alzato il volume ed ora lo guardava divertita. Corrado provò a riprendere il controllo, si chiese se per caso non fosse una strega, si rispose che era comunque desiderabile. Ripiombato nel caos, buttò giù l'ultimo sorso e si affidò.

La musica che sentiva attraverso le pareti lo disturbava mentre ricontrollava meticolosamente i suoi attrezzi: guanti, fazzoletti, etere, set di coltelli da macellaio, sega elettrica smontata, oliata e con la catena ben ripulita.
L'odore dell'arrosto che si era sparso per tutto il pianerottolo invece mitigava il tanfo di morte che gli era rimasto addosso. Ora che anche la signora Liliana era scomparsa, e non era la prima, lui, Delfino Gardini era l'unico a sapere quante e dove ma soprattutto in quanti pezzi fossero ridotte.

- me ne daresti ancora? -
chiese Corrado
- vino o baci? -
replicò Milena, brutto nome, senza poi lasciarlo rispondere.
Provateci voi a parlare con la vostra lingua intrecciata a duello assieme ad un'altra.


on air/

rune rk remadoodle : : reckoner (radiohead remix)

6 commenti:

  1. raccontino per la serata "una storia a 4 mani" .. si scelga un incipit lo si continui per massimo 2 paginette, corpo 12 e lo si invii da me entro il 28 gennaio .. prosecchini e letture, per me esce una serata caruccia ..

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  2. non male davvero,sebbene anche a partire da un giallo si finisca sempre a un "duello".


    p.s. e io non lascio commenti anonimi

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  3. grazie jack .. nemmeno io (credo) lascio commenti anonimi, o sì?

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  4. bello, stillpoint. sei sempre più bravo. :-*

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  5. me ne hai lasciato uno anonimo,ma c'era il link al tuo blog.


    ti fai sgamare troppo facilmente...

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  6. quindi, jackie, tecnicamente non era anonimo... :-P (sono tornata, l'altro ieri.)

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