22 settembre 2009

la fantasia dei popoli non viene dalle stelle

sventolano il tricolore
stringendo nel mentre alleanze con coloro che il paese lo vogliono diviso
i morti in guerra
li celebriamo nella aule
trenta bambini affollati in una classe, che si chiedono il perchè di quel silenzio, ma solo per un minuto
e nessuno gli risponde.
chiamiamoli pure eroi
ma i combattenti, i resistenti
caduti dall'impalcatura di un cantiere irregolare rimangono lì, con la faccia nella polvere 

sventolano il tricolore
ma i loro soldi li portano all'estero
hanno macchinoni tedeschi
cellulari svedesi
sushi giapponese
sigarette americane
solo le canzoni, napoletane.
delle scorie radioattive nel nostro mare
delle armi e dei rifiuti tossici in africa, degli omicidi di chi sapeva tutto
appena una parola, dopo quindici anni, nei Tg.
come se anche per Ilaria dovessimo innalzare un tricolore, inevitabilmente sbiadito, però.
quasi che per tutti i loro delitti
dovessimo alzare bandiera bianca.

on air/
melissa mc lelland : : factory (springsteen cover)

4 commenti:

  1. ...ha un suono rap questo post. Come un flusso di paroleappassionate che si spezzano a tratti per prendere aria...

    ;-) i contenuti, poi, li condivido (e mi viene da aggiungerci un "purtroppo")

    Ale

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  2. alla riscossa stupidi ché i fiumi sono in piena, potete stare a galla! :-) (veniamo quasi sicuramente!)

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  3. manu ..ti metto in conto, allora.

    LAle .. è proprio uno sfogo, non un rap .. dopo aver litigato con beceri rappresentati della coalizione al governo che manifestavano davanti la scuola di mia figlia, perchè la direttrice non ha voluto, secondo loro, rispettare la circolare del ministero che invitava al minuto di silenzio per i caduti di kabul ..

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