Mi affaccio alla finestra, come ogni giorno, e getto il mio primo sguardo sul mondo. Ancora carico di aspettative e fiducia, la notte, evidentemente, ha portato riposo, non consigli.
Lei lo stracchino non l'ha mai mangiato, non è diventata obesa per compensare il senso di colpa nei confronti di altri bambini sconosciuti del terzo mondo, è comunque una stronza venuta su proprio bene.
Mi affaccio alla finestra, come ogni giorno e respiro un po' di quel veleno fuori. La cura giusta, omeopaticamente parlando.I piccioni provano a circondare un gabbiano intento a sbocconcellare una cornacchia riversa sul marciapiede, a pancia in su già da ieri sera. Più grande e cattivo li tiene a distanza, malgrado il numero, malgrado la città, anche senza il mare.
Come ogni giorno sorrido. In attesa della signora del piano di sopra che batte il tappeto. Polvere sui miei pensieri, affacciato alla finestra.
wow!
RispondiEliminarob
tu sei un lusso che non voglio perdere mai. temevo di passare di qua e scoprirti lontano. e invece eccoti, ancora. grazie.
RispondiEliminamardin...grazie a te per le parole, e non solo queste :-)
RispondiEliminale cose che scrivi tu hanno sempre un realiscmo incredibile, ciao Still
RispondiEliminaè la realtà. mia cara, in quanto oramai supera ogni immaginazione, che mi costringe a scrivere...sempre meno, direi acc...
RispondiEliminaci sei ancora... che dicono i pesci rossi?
RispondiEliminasuiseki-san ci sono e ci faccio (ancora, miracolosamente) ^ _ ^
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