- Due sistemi nervosi regolano la nostra esistenza, uno volontario e l'altro, si dice, fuori dal nostro controllo. Dissociati da più della metà di noi stessi senza renderci conto di quello che ci succede. Quando ci si accosta ad una possibilità di ascolto e si comincia a sentire qualcosa, se ci si è disabituati a sentire, se si è diventati impenetrabili, presuntuosi, protetti da una corazza di convenzioni e abitudini, diventa pericoloso. Può succedere di sentirsi in compagnia di persone che non solo non capiscono e non comprendono, ma che anzi ne sono terrorizzate, e ciò può essere, come minimo, imbarazzante. Se non si è più in contatto con i propri sentimenti se ne perde il controllo. Quanto più ci si accosta a questo sentire, tanto meno i sentimenti sono sotto o fuori controllo. Sono e basta.
Quello che sente tanta gente è la paura di uscire, temono di farsela addosso, le governa il terrore che ad un certo punto le loro budella sfuggano al controllo e che gli venga un attacco di diarrea, oppure di inspirare l'aria e di non riuscire più a tirarla fuori, oppure che gli giri la testa dall'ansia e che cadano per terra. Ad alcuni di noi succede. E cosa ci danno? Ci danno i tranquillanti. Non ci danno attenzione, terapia.
Naturalmente questo accade quando uno spostato va da un altro spostato che ha la laurea in medicina.
La consapevolezza del nostro cuore, del respiro, nel profondo, delle nostre emozioni e dei nostri pensieri, dei nostri dolori nel rapporto con gli altri, fa sì che si apra tutto un mondo davanti a noi. È quello che ho scoperto nella mia vita, avevo perso quel contatto e cercavo di ristabilirlo misticamente, sessualmente. Ma talvolta è più importante l'interruzione del contatto tra il seno e la bocca, se lo svezzamento è stato precoce, e ancor di più il contatto interrotto con la madre prima ancora che essa sia diventata qualcosa di diverso da sé stessi, il taglio del cordone ombelicale prima che sia pronto per essere tagliato, perchè c'è un'altra puerpera da seguire e bisogna liberare la sala parto o perchè il ginecologo ha i biglietti per i Knicks al Madison e non vuole far tardi. Così, pochi secondi di differenza possono costituire una discriminante per tutto il resto della vita, un'inconscia minaccia al proprio cuore e alla propria respirazione, la causa di un continuo terrore.
Possiamo tornare indietro verso tutto ciò prestando attenzione al nostro respiro, al nostro cuore, alle nostre sensazioni. Forse sentiremo il nostro stomaco che si trova in uno stato di shock ombelicale, duro, teso, il cuore che sobbalza al minimo rumore e per quanto tranquillo sia il nostro respiro, in fondo ad esso sempre quel terrore. Da questo si può arrivare a molte cose: si può arrivare all'ulcera o all'ipertensione. -
Il dottor Cooper era un vecchio leone, ancora forte, capace di rimettere in piedi il paziente più depresso della costa est. E Mel non lo era di certo, non ancora. Erano seduti uno di fronte all'altro su vecchie e comode poltrone di pelle, la luce soffusa, le pareti piene di libri che aumentavano la convinzione dei pazienti, se ce ne fosse stato ulteriore bisogno, riguardo l'autorevolezza del vecchio psichiatra. Una barbetta bianca e curata faceva contrasto con la sua bocca ancora carnosa, vivida, gli occhi azzurri, si posavano sul viso di Mel a cercare in maniera discreta i segnali non verbali del disagio che aveva richiesto il suo intervento.
- Tu, mio caro Mel, hai cominciato a sentire. - continuò il dottor Cooper. - sei all'inizio di un percorso fatto di sofferenza, comprenderai quanto tu sia inadeguato, quanto tutto sia irrilevante, infine troverai il modo, anche giorno per giorno ed ogni volta diverso, per non vivere più questo terrore. Vedi Mel, - riprese – mia moglie sta morendo, ed io non trovo un motivo per non cercare il meglio per me. Non è egoismo, ma solo se riesco ad alzarmi al mattino e realizzare di esserne felice, posso esserle d'aiuto. Posso starle vicino come merita, farla ancora sorridere, posso darle terapia. E questo può essere solo grazie al contatto con la vita, all'ascolto dei miei sentimenti, dei miei desideri. - Mel prese una sigaretta dalla scatola offertagli dal dottore, l'accese, poi cominciò parlare..
il dialogo del dottor cooper è un libero adattamento di questa cosa qui
un pensiero di ringraziamento a sandro gindro, mio insegnante di filosofia in prima liceo, anche se solo per pochi mesi..
accompagnandolo sottobraccio in un'altra classe durante il cambio dell'ora, si accorse della mia tensione pre-interrogazione dell'ora successiva semplicemente ascoltando il battito accelerato del mio cuore attraverso il contatto..forse è grazie a lui se.
..già..!
nell'aria/4tet::iron man (black sabbath cover) via berkeleyplace
splendido post sei riuscito con un tono piacevole e soave a mettere in luce grandi verità!!!
RispondiEliminaainos..grazie e benvenuta
RispondiEliminaNo! Sono perseguiitato dal Sanitrit! Se non fossi uno scettico comincerei a credere al karma!
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