1968::la memoria libera::fermati non guardare::aliante e sono quattro rasoiate acustiche che aprono l'anima recidendo di netto ogni resistenza, ogni tensione, in un crescendo di armonie scarnificate, dove e quando ancora possibile. alla disarmante raffinatezza dei testi, anch'essi essenziali, si accompagna una voce infine matura ma ancora ruvida, per fortuna. una voce rock vera, autentica, che può anche permettersi il lusso di cantare ballate irlandesi rallentate e incupite come nessuno mai, e canzoni popolari romane.
il set acustico di filippo gatti al tumbler è un concerto familiare, per una cinquantina di persone contente di essere lì, attente ed infine emozionate. profondamente colpite dalla bellezza semplice delle canzoni del nuovo disco (in particolare rigenerazione suonata insieme a giorgio baldi), dagli arrangiamenti di quelle vecchie e dalla intensissima all along the leashore di david crosby. filippo densifica atmosfere con sapienza che infine alleggerisce con l'intro ad una splendida versione del cielo in una stanza in duetto con raffaella misiti, cantante degli acustimantico, con la profetica frase che dà il titolo al post ..il resto è solo un lungo, lunghissimo applauso.
quel pezzo di crosby l'ho suonato per una vita (ma era pure un'altra vita). Hai un msg pvt da due giorni almeno. Ciao
RispondiEliminafuoridaidenti..benvenuto, splinder in manutenzione m'ha ingannato :-)
RispondiEliminatosto ho risposto
un gran pezzo comunque
nel dormiveglia ancora biascicavo il riffetto dell'ultimo brano....
RispondiEliminagrazie di questa bellissima recenzione... di cuore.
RispondiEliminaoh! ciao filì..
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