vedo solo cielo.
da ore ormai e il sole del giorno ha asciugato tutte le mie forze.
è buio e riesco a muovermi appena mentre ripenso al viaggio pieno di paure e speranze su una nave carica di datteri e hashish.
la sera allunga la mia agonia così come le ombre, finchè una, più lunga delle altre arriva fino a me, si ferma vicina a coprire le stelle.
inutile fingermi morto perchè non la sento ostile e poi comunque..e quasi non m'accorgo che l'ombra nel frattempo mi rigira e vedo di nuovo la terra, poi le stelle, il mare invece lo sento in lontananza.
me ne vado muovendo passi incerti.
fummo sacri un tempo noi scarabei.
on air/regina spektor::samson via bootlog
Sapevo che sarebbe arrivata anche la sua parte! ;-)
RispondiEliminaUno still-racconto estivo è una perla preziosa: grazie!
Baci... tanti!
alka..lo scarabeo sulle scale sono io, in realtà e dell'ombra neanche l'ombra..ancora. grazie a te dei baci e di tutto quanto.
RispondiEliminaSono ripassata con un po' più di calma. Bello questo racconto :-)
RispondiEliminaSaluti gracidanti, GeoRana
vale anche per noi scarafaggi?:-)
RispondiEliminazum..vale per tutti (tana libera tutti..anche gli scarafaggi)
RispondiElimina(...)
RispondiElimina(praticamente perfetto)
emi..troppo buona.
RispondiEliminageorana..grazie, ricambio gracidando :-)
facciamo tutto un bel gruppetto: scarabei, rane, scarafaggi e bocche che sanno di unghie!
RispondiEliminaquesti begli insettoni col corpo corneo, verde, mi sono sempre piaciuti, purchè non si girino con la pancetta in sù e le zampette che mulinano l'aria invano...
in quanto bruco, mi unisco anch'io al gruppo!
RispondiEliminadovresti visitare il museo egizio, qui, troveresti gli antichi fasti degli scarabei sacri...