14 luglio 2008
7 luglio 2008
the explosion you might expect, never comes
diciamo che sì,
il fatto che ti sia appuntata l'indirizzo del mio blog, col rossetto, sullo specchio del bagno
mi fa un certo effetto.
a volte mi viene che dovrei saper urlare così
fucked up : : no epiphany
il fatto che ti sia appuntata l'indirizzo del mio blog, col rossetto, sullo specchio del bagno
mi fa un certo effetto.
a volte mi viene che dovrei saper urlare così
fucked up : : no epiphany
6 luglio 2008
scrivessi un libro
questa sarebbe la nota dell'autore:
Un libro di molti spazi bianchi, dedicati al lettore che volesse appuntarsi qualcosa, qualora le mie parole riuscissero a stimolarlo. Oppure scriverne di proprie, in assenza di un blocnotes.
Penso anche a coloro che inconsapevolmente restano intrappolati in ecoprassie come scarabocchiare mentre parlano al telefono, visto che lo scarabocchio ripetitivo risponde ad alcuni precisi impulsi psico-neuro-fisiologici: la tendenza a scaricare gli accumuli a livello del sistema nervoso, tramite la mano, riversandoli su un foglio. Questo, di solito, accade a persone molto presenti a se stesse, ben inserite nel mondo reale, in un certo qual modo riluttanti nei confronti della poesia, o comunque poco inclini al gioco, ivi compreso quello di parole. Inoltre la ripetizione grafica di forme geometriche molto precise, e sempre uguali, può indicare una certa testardaggine, la capacità di perseverare, il desiderio di costruire qualcosa di simile a un muro, il desiderio o l'aspirazione, in buona sostanza, a difendersi. In tal caso, alzo le mani prima io, avrete tanto bianco da riempire di ghirigori.
Infine auguro al lettore consapevole, quello che adesso sta leggendo queste righe magari al mare, spalmato di crema, adorno di cappello di paglia, occhiali scuri e cuffiette, quello che il libro lo ha acquistato, di usare lo spazio libero per prendere nota del cellulare della vicina di ombrellone..sì, la tipa carina assai, dài.. proprio quella che adesso vi sta sbirciando da dietro la settimana enigmistica.
joanna newsom : : the book of right on remix
Un libro di molti spazi bianchi, dedicati al lettore che volesse appuntarsi qualcosa, qualora le mie parole riuscissero a stimolarlo. Oppure scriverne di proprie, in assenza di un blocnotes.
Penso anche a coloro che inconsapevolmente restano intrappolati in ecoprassie come scarabocchiare mentre parlano al telefono, visto che lo scarabocchio ripetitivo risponde ad alcuni precisi impulsi psico-neuro-fisiologici: la tendenza a scaricare gli accumuli a livello del sistema nervoso, tramite la mano, riversandoli su un foglio. Questo, di solito, accade a persone molto presenti a se stesse, ben inserite nel mondo reale, in un certo qual modo riluttanti nei confronti della poesia, o comunque poco inclini al gioco, ivi compreso quello di parole. Inoltre la ripetizione grafica di forme geometriche molto precise, e sempre uguali, può indicare una certa testardaggine, la capacità di perseverare, il desiderio di costruire qualcosa di simile a un muro, il desiderio o l'aspirazione, in buona sostanza, a difendersi. In tal caso, alzo le mani prima io, avrete tanto bianco da riempire di ghirigori.
Infine auguro al lettore consapevole, quello che adesso sta leggendo queste righe magari al mare, spalmato di crema, adorno di cappello di paglia, occhiali scuri e cuffiette, quello che il libro lo ha acquistato, di usare lo spazio libero per prendere nota del cellulare della vicina di ombrellone..sì, la tipa carina assai, dài.. proprio quella che adesso vi sta sbirciando da dietro la settimana enigmistica.
joanna newsom : : the book of right on remix
3 luglio 2008
chat noir (epilogo)
la biondina ciancia con l'amica brutta e ordina l'aperitivo
- analcolico anche per te? -
chiede
- posso permettermi di prepararvi due chinotti con uno spruzzo di chinamartini? -
replico io
distratta dalla conversazione intrapresa accenna un sì con la testa, dice all'amica, infervorata, che ha in mente di aprire un blog,
fosse più attenta alle cose del mondo non lo farebbe
non lo direbbe davanti ad uno come me
non poggerebbe sul bancone il suo apple 12" bianco
fosse più attenta noterebbe la luce nei miei occhi
la luce assassina negli occhi del barista.
- io i blog li odio, guarda 'n po' -
air france : : collapsing at your doorstep
- analcolico anche per te? -
chiede
- posso permettermi di prepararvi due chinotti con uno spruzzo di chinamartini? -
replico io
distratta dalla conversazione intrapresa accenna un sì con la testa, dice all'amica, infervorata, che ha in mente di aprire un blog,
fosse più attenta alle cose del mondo non lo farebbe
non lo direbbe davanti ad uno come me
non poggerebbe sul bancone il suo apple 12" bianco
fosse più attenta noterebbe la luce nei miei occhi
la luce assassina negli occhi del barista.
- io i blog li odio, guarda 'n po' -
air france : : collapsing at your doorstep
chat noir 8
*nota per l'archivio: lettera anonima giunta in commissariato, irrintracciabile il pony express, aggiungere al faldone "omicidio dell'aibùc"
era uno stronzo sociopatico, vecchio drogato, fallito e pure zecca, uno stronzo insomma, perchè solo uno stronzo poteva costringermi a non rivelarmi a lei, così bella, sexy, intelligente, sensibile. che poi la cosa che mi ha mandato maggiormente in bestia è stata la cazzata delle foto del fratello maggiore, a me mio fratello mi fa pure schifo, la moglie è una cozza, i figli dei rompipalle cosmici, non saprebbe mettere insieme due frasi di senso compiuto l'una accanto all'altra e c'ha la panza perchè beve troppo tavernello.
io lo capisco che non è mica facile, che un noir è un noir, che scrivere trame interessanti, intricate e appetibili per i lettori è un mestieraccio, ma io che c'entro?
farmi fare la figura del povero cretino depresso, del nerd che riesce ad avere relazioni sociali esclusivamente quando è protetto dietro un monitor e una tastiera.
io lo capisco che un noir è un noir e senza il morto non funziona
capisco pure che ormai muccapazza e l'avvenente sconosciuto incontrato sul metrò che poi si rivela essere il vicino di casa, ormai fanno coppia
capisco che ai lettori dispiacerebbe tanto se uno dei due morisse proprio adesso
quindi
l'unica
era che a morire fosse proprio lo scrittore di una storia così scema
lui, col suo cazzo di portatile bianco da fichetto.
io li odio i blog, guarda 'n po'.
club8 : : jesus, walk with me remix
era uno stronzo sociopatico, vecchio drogato, fallito e pure zecca, uno stronzo insomma, perchè solo uno stronzo poteva costringermi a non rivelarmi a lei, così bella, sexy, intelligente, sensibile. che poi la cosa che mi ha mandato maggiormente in bestia è stata la cazzata delle foto del fratello maggiore, a me mio fratello mi fa pure schifo, la moglie è una cozza, i figli dei rompipalle cosmici, non saprebbe mettere insieme due frasi di senso compiuto l'una accanto all'altra e c'ha la panza perchè beve troppo tavernello.
io lo capisco che non è mica facile, che un noir è un noir, che scrivere trame interessanti, intricate e appetibili per i lettori è un mestieraccio, ma io che c'entro?
farmi fare la figura del povero cretino depresso, del nerd che riesce ad avere relazioni sociali esclusivamente quando è protetto dietro un monitor e una tastiera.
io lo capisco che un noir è un noir e senza il morto non funziona
capisco pure che ormai muccapazza e l'avvenente sconosciuto incontrato sul metrò che poi si rivela essere il vicino di casa, ormai fanno coppia
capisco che ai lettori dispiacerebbe tanto se uno dei due morisse proprio adesso
quindi
l'unica
era che a morire fosse proprio lo scrittore di una storia così scema
lui, col suo cazzo di portatile bianco da fichetto.
io li odio i blog, guarda 'n po'.
club8 : : jesus, walk with me remix
chat noir 7
from: grufolo4ever@freemail.org
to: muccapazza@splinder.com
non mi piaccio
io
il lavoro che faccio
la mia vita
mica semplice la mattina sostenere il proprio sguardo allo specchio
quando la faccia che hai davanti esprime tutto il dissenso possibile nei tuoi confronti
mi piace invece quando scrivi
risponderti
il piacere sottile dell'attesa di un nuovo post
quando mi sorprendi e mi sorprendo nel trovare chiavi interpretative che sfuggono a tutti gli altri, talvolta anche a te
mi piace quando chattiamo
il suono di quando ti colleghi su messenger è per me come il campanello del cane di pavlov
si accende subito il cervello
mi si aprono le spalle
e finalmente mi piaccio
riesco a dire cose che mai avrei pensato di.
lo so che mento a me stesso, e anche a te, visto che le foto che ti ho mandato sono quelle del mio fratello maggiore, che lui sì che.
ma non m'importa, tutto purchè tu continui a stare con me, anche solo virtualmente
perchè mi piaccio
e riesco pure a dirti "sì, incontriamoci"
poi però torno a fare i conti con la realtà e mi rendo conto che io non sarò chi ti aspettavi, o che magari hai mentito pure tu
forse sei un uomo
o una ragazzina brufolosa.
così ho accettato anche per curiosità ma quando ti ho vista arrivare, con un libro nella mano destra e la borsetta a tracolla come convenuto per riconoscerci, mi sono sentito uno stupido.
eri bellissima, troppo per me, ho passato non so quanto tempo a pensare se fosse meglio andare via o provare ad avvicinarmi e salutarti, dirti chi ero.
sono riuscito solo a guardarti tutto il tempo, fino a quel -buona serata-
fino a quando sei scomparsa sotto le scale della metro.
mi dispiace, spero riuscirai a comprendere e magari pure a perdonarmi, vorrei continuare, anche solo tramite computer, a parlare con te.
vorrei continuare a piacermi.
un bacio
- stronzo mentitore -
lei finì di leggere, sorseggiò un altro goccio di aperitivo, poi annegò il disappunto sdraiandosi sopra il vicino di casa disteso sul divano cogli occhi chiusi. lo baciò leggera sulle labbra, la lingua riuscì a farsi strada nella bocca di lui, fecero di nuovo l'amore.
the shackeltons : : your movement
to: muccapazza@splinder.com
non mi piaccio
io
il lavoro che faccio
la mia vita
mica semplice la mattina sostenere il proprio sguardo allo specchio
quando la faccia che hai davanti esprime tutto il dissenso possibile nei tuoi confronti
mi piace invece quando scrivi
risponderti
il piacere sottile dell'attesa di un nuovo post
quando mi sorprendi e mi sorprendo nel trovare chiavi interpretative che sfuggono a tutti gli altri, talvolta anche a te
mi piace quando chattiamo
il suono di quando ti colleghi su messenger è per me come il campanello del cane di pavlov
si accende subito il cervello
mi si aprono le spalle
e finalmente mi piaccio
riesco a dire cose che mai avrei pensato di.
lo so che mento a me stesso, e anche a te, visto che le foto che ti ho mandato sono quelle del mio fratello maggiore, che lui sì che.
ma non m'importa, tutto purchè tu continui a stare con me, anche solo virtualmente
perchè mi piaccio
e riesco pure a dirti "sì, incontriamoci"
poi però torno a fare i conti con la realtà e mi rendo conto che io non sarò chi ti aspettavi, o che magari hai mentito pure tu
forse sei un uomo
o una ragazzina brufolosa.
così ho accettato anche per curiosità ma quando ti ho vista arrivare, con un libro nella mano destra e la borsetta a tracolla come convenuto per riconoscerci, mi sono sentito uno stupido.
eri bellissima, troppo per me, ho passato non so quanto tempo a pensare se fosse meglio andare via o provare ad avvicinarmi e salutarti, dirti chi ero.
sono riuscito solo a guardarti tutto il tempo, fino a quel -buona serata-
fino a quando sei scomparsa sotto le scale della metro.
mi dispiace, spero riuscirai a comprendere e magari pure a perdonarmi, vorrei continuare, anche solo tramite computer, a parlare con te.
vorrei continuare a piacermi.
un bacio
- stronzo mentitore -
lei finì di leggere, sorseggiò un altro goccio di aperitivo, poi annegò il disappunto sdraiandosi sopra il vicino di casa disteso sul divano cogli occhi chiusi. lo baciò leggera sulle labbra, la lingua riuscì a farsi strada nella bocca di lui, fecero di nuovo l'amore.
the shackeltons : : your movement
2 luglio 2008
chat noir 6
cercando nella borsa la chiave del portoncino di casa, le sembrò ancora di sentire il profumo dello sconosciuto del metrò.
- posso esserle d'aiuto? -
sussultò e si girò piano, ora il profumo poteva sentirlo senza possibilità di errore.
-abito qui anch'io, da qualche settimana..permette? -
lei senza fiatare si fece da parte appena, giusto per dargli lo spazio necessario ad aprire, nell'ascensore non riuscirono a staccarsi gli occhi l'uno dall'altra
- che piano? - chiese lei
- al terzo.. e se dovessi aver bisogno di due uova, un po' di zucchero o solo compagnia per un caffè potrò disturbarla?
- io sono al piano sopra il suo..e il caffè lo prendo amaro -
sorrisero, si guardarono ancora per il tempo di un piano.
chiuse la porta dietro di sé col tacco alto e rimase qualche secondo inebedita, le spalle poggiate allo stipite, gli occhi sognanti.
si spogliò ed entrò nel bagno per rinfrescarsi e a malincuore torgliersi di dosso quel che rimaneva dell'occasionale incontro, quando dal pc sempre acceso giunse l'avviso di nuova posta.
- si scusa per avermi dato buca? - ipotizzò, l'acqua scorreva sulla sua pelle togliendole di dosso anche quel poco astio di cui ora era capace.
dopo poco suonarono alla porta, indossò rapida gli abiti comodi che usava in casa
- un attimooo -
poggiò l'occhio allo spioncino, si ritrasse, riavviò i capelli, sistemò il vestito, infine aprì
- non è un po' troppo tardi per un caffè? o forse hai bisogno di zucchero.. -
- ho preparato un aperitivo mediamente alcoolico, una mia ricetta, vorrei una tua opinione -
- ho gusti particolari in fatto di aperitivi, ma va bene se lo beviamo qui da me -
club8 : : jesus walk with me rmx
- posso esserle d'aiuto? -
sussultò e si girò piano, ora il profumo poteva sentirlo senza possibilità di errore.
-abito qui anch'io, da qualche settimana..permette? -
lei senza fiatare si fece da parte appena, giusto per dargli lo spazio necessario ad aprire, nell'ascensore non riuscirono a staccarsi gli occhi l'uno dall'altra
- che piano? - chiese lei
- al terzo.. e se dovessi aver bisogno di due uova, un po' di zucchero o solo compagnia per un caffè potrò disturbarla?
- io sono al piano sopra il suo..e il caffè lo prendo amaro -
sorrisero, si guardarono ancora per il tempo di un piano.
chiuse la porta dietro di sé col tacco alto e rimase qualche secondo inebedita, le spalle poggiate allo stipite, gli occhi sognanti.
si spogliò ed entrò nel bagno per rinfrescarsi e a malincuore torgliersi di dosso quel che rimaneva dell'occasionale incontro, quando dal pc sempre acceso giunse l'avviso di nuova posta.
- si scusa per avermi dato buca? - ipotizzò, l'acqua scorreva sulla sua pelle togliendole di dosso anche quel poco astio di cui ora era capace.
dopo poco suonarono alla porta, indossò rapida gli abiti comodi che usava in casa
- un attimooo -
poggiò l'occhio allo spioncino, si ritrasse, riavviò i capelli, sistemò il vestito, infine aprì
- non è un po' troppo tardi per un caffè? o forse hai bisogno di zucchero.. -
- ho preparato un aperitivo mediamente alcoolico, una mia ricetta, vorrei una tua opinione -
- ho gusti particolari in fatto di aperitivi, ma va bene se lo beviamo qui da me -
club8 : : jesus walk with me rmx
1 luglio 2008
chat noir 5
- è andata via la scientifica? -
- ispetto' so' ripartiti adesso adesso, cristo quanto sangue dotto' -
- mi ha detto l'altro agente che l'arma probabilmente è un computer portatile ..? -
- pare de sì dotto', j'hanno spaccato la testa e la faccia coll'aibùc..dovesse vède come spiccava il sangue rappreso sul bianco dello chassis -
- ecchemmadonne ti metti a notare..dimmi piuttosto dei vicini, qualcuno s'è accorto di niente? -
- no, pare di no, c'era la roma in coppa..che jella de rossi il rigore sopra la traversa
- lascia stare, che altro sappiamo di lui?
- faceva lo scrittore, vita tranquilla, solitario ma preciso coi pagamenti del condominio e delle bollette, precedenti per possesso di fumo da giovane e un fermo nel '78 dopo una manifestazione all'università, divorziato, niente figli.. -
- tutto qui? -
-tutto qui..ah..no..aveva un blog -
violent femmes : : do you really want to hurt me (culture club cover)
- ispetto' so' ripartiti adesso adesso, cristo quanto sangue dotto' -
- mi ha detto l'altro agente che l'arma probabilmente è un computer portatile ..? -
- pare de sì dotto', j'hanno spaccato la testa e la faccia coll'aibùc..dovesse vède come spiccava il sangue rappreso sul bianco dello chassis -
- ecchemmadonne ti metti a notare..dimmi piuttosto dei vicini, qualcuno s'è accorto di niente? -
- no, pare di no, c'era la roma in coppa..che jella de rossi il rigore sopra la traversa
- lascia stare, che altro sappiamo di lui?
- faceva lo scrittore, vita tranquilla, solitario ma preciso coi pagamenti del condominio e delle bollette, precedenti per possesso di fumo da giovane e un fermo nel '78 dopo una manifestazione all'università, divorziato, niente figli.. -
- tutto qui? -
-tutto qui..ah..no..aveva un blog -
violent femmes : : do you really want to hurt me (culture club cover)
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