29 marzo 2005

dopo cena (punti di vista)

"..no..ma come faccio..nun se pò..simmaccompagnano in macchina pure pure...mica te lo posso portà coll'autobus"
(cammino e ciondolo, in piazzetta chi vole er fumo me riconosce da come cammino)
"..tre pezzi..fra n'oretta.."
(me vojio mette a sède, so' stanco..emmò quello chi è?)
"..spè..dechè?..séntime..se vedemo dopo, te devo lascià..ciao, see..ciao!"
(chiccazzo è quello? sulla panchina mia, fuma tranquillo. troppo.)
(quanto c'avrà? trentacinque, quaranta forse. si è 'na guardia è bravo, nun è come l'artri che li riconosci ar volo. magari è un graduato)
(ecchevole un graduato da me? io spingo er fumo, mica ammazzo..)
(che poi spigne er fumo adesso è un reato grave..magari..stamo in campagna elettorale)
(magari vole proprio a me..)
(giro intorno alla piazza, guardo le ragazze che escono, l'ommini che tornano da lavorà, quelli che aspettano l'autobus)
(ma quello mica aspetta ammé)
(troppe canne poi te fanno diventà paranoico)
(e se per caso..?)
(che fa?..telefona..m'avvicino e sento che dice)
(..seee..amore..te amo lo sai...er bacetto..)
(lo sapevo, troppe canne, troppa paranoia, meno male che nun è 'na guardia)
(che smartita..me devo libberà de tutta 'sta adrenalina..mò piscio all'angoletto)
(che scola demmerda, te lo ricordi er maestro bruno?)
(le botte che me dava mi' madre dopo che parlava co' lui)
(-suo figlio oggi sa cos'ha combinato?- eggiùbbotte a casa.)
(ce piscio sula scola)
"senti..ma che aspetti quarcuno?"
(fatte 'n bibbitone de citrosotina la prossima vorta)
(invece de famme smartì così)
(me s'è bloccata a me la digestione adesso)
(stronzo)
(cheddici..caffè cor sambuchino?)

27 marzo 2005

dopo cena

Passeggio da solo per il quartiere, prendo un caffè con uno schizzo di sambuca al bar che fra poco chiuderà, mi siedo su una panchina ad osservare chi torna a casa per la cena, in ritardo e stanco. C'è già chi esce di casa e strilla ad un cellulare innocente di sicuro, c'è chi porta giù il cane. E c'è chi pesta merda, infine. Intenzione, confusione, causa ed effetto. Mi diverto a fare le facce misteriose a chi passa di lì, sguardi torvi che durano una frazione, sigaretta accesa con la mano davanti la fiamma come fosse un segnale all'immaginario compare nascosto chissaddove. Un giovane, dinoccolato pusher XXL, con catenelle e telefonino da manager, organizza ad alta voce i suoi traffici, poi mi nota. Tace, saluta veloce e chiude la comunicazione visibilmente innervosito, come un animale al quale hanno invaso il territorio. Riavvio i miei capelli indietro e poi fingo una conversazione ad un cellulare dalla batteria esanime da chissà quanto tempo oramai. Il ragazzo diventa ancora più nervoso e gira intorno alla piazza, come uno squalo, concentrico e sempre più vicino... "va bene amore, a domani..sì, sì..lo sai..un bacio..d'accordo.." improvviso da attore consumato avendo l'accortezza di farmi sentire, scandisco lo schiocco di un bacio sul microfono e chiudo perentorio. Ora è più rilassato e da bestia qual'è tira giù la zip dei jeans esagerati e piscia contro il muro di cinta della scuola, come a segnare il territorio. Si avvicina strofinando la mano destra dietro i pantaloni e mi chiede se aspetto per caso qualcuno. "no..non mi aspetto niente, solo due passi, lo faccio per digerire meglio." Rispondo passandomi una mano sulla pancia con una piccola smorfia di dolore sul viso. Non ha il tempo di guardare i miei occhi che al contrario ridono, ho già attraversato la strada. verso casa.

23 marzo 2005

il tempo che ho



al mattino una tazzina di caffè con dentro già tutti i pensieri della giornata che mi aspetta, piccolo vaso di pandora addolcito, girato, sorseggiato. ed è già l'ora di impastare gesso alabastrino ed aggiustare la casa, da crepe sui muri cola il senso del tempo che passa.

on air/ak momo::women to control

22 marzo 2005

un giorno come un altro (ma il suo cuore non lo sapeva)

"in realtà non hai un cazzo da fare.." pensò guardandosi allo specchio mentre con un po' d'allume di rocca tentava di arginare l'emorragia che una lametta da barba troppo spigliata aveva provocato sotto il suo mento. vanamente. quella mattina si era destato un minuto prima della sveglia. talvolta capita che il cuore continui per propria iniziativa a contare il tempo che intercorre tra poggiare la testa sul cuscino ed il trillo della sveglia. quindi decide che è ora di cominciare a battere forte, talmente forte che non si può fare altro che aprire gli occhi e guardare l'orologio. è inutile voltarsi dall'altra parte e continuare a dormire. è ora, manca poco ma è ora..l'ora di alzarsi ed andare a dare un esame, di cominciare un nuovo lavoro, di partire militare, di convolare a giuste nozze, di andare in tribunale, di fare le analisi, di ritirarne i risultati, di andare a votare, di mettere sul televideo e vedere che la coalizione al governo ha finalmente perso le elezioni. queste sono cose importanti, qualcosa per cui il cuore può autonomamente decidere di anticipare la sveglia, ma quel giorno invece.."in realtà non hai davvero un cazzo da fare" insistette, oltre naturalmente, ripulire il lavandino da tutto il sangue finalmente arrestatosi.

20 marzo 2005

c'è il conpiùter sulla scrivamia

"papà, posso mettermi a disegnare sulla scrivatua?" 

19 marzo 2005

rorshach

Non combattere contro i mostri o diventerai tu stesso un mostro. E se guardi a lungo nell'abisso, anche l'abisso guarderà dentro di te.



..è uscito con repubblica, alla fine. erano anni che torturavo librerie alla ricerca di qualche rimanenza di magazzino, inutilmente. watchmen di gibbons & moore è in edicola, si dice sia un capolavoro, un fumetto di culto, a me semplicemente è piaciuto talmente tanto che ho costruito sul personaggio chiave, una delle storie che s'intreccia in
diNotte. e sono contento che rorshach sia di nuovo fuori, lo merita. è un eroe.
 

16 marzo 2005

snapshot

come l'acqua scivola dal remo che esce per cercarne di nuova
un capello rubato all'ultima coperta
custodito tra le pagine di un libro da terminare ancora
nubi chiare
brillanti di una luna incoprensibile
fatico ancora.

on air/radiohead::everything in its right place

lo scopo della luna

"Vincent Van Gogh si tagliò un orecchio e lo spedì a Marilyn Monroe. L'orecchio mozzato fece venire in mente a Marilyn Monroe una luna crescente, e al chiaro di luna si mise a contemplarla per ore. Telefonò a Vincent Van Gogh. "Ha uno scopo la luna?", chiese. Vincent riflettè sulla cosa. Decise che era una domanda stupida. Albert Camus ha scritto che l'unica questione seria da porsi è quella del suicidio. Tom Robbins ha scritto che l'unica questione seria è se il tempo abbia un inizio ed una fine.

Evidentemente, mentre Camus si era alzato dal letto con il piede sbagliato, Tom Robbins doveva essersi dimenticato di puntare la sveglia.

L'unica domanda seria da porsi è: chi sa far perdurare l'amore?

Rispondete a questa domanda e vi dirò se dovete suicidarvi o no.

Rispondete a questa domanda e vi tranquillizzerò sull'inizio e la fine del tempo.

Se mi risponderete vi rivelerò che scopo ha la luna."



Tom Robbins "Lo scopo della luna" collana millelire ed. stampalternativa, roma 1993








14 marzo 2005

tags?

i miei pensieri sono piccoli confetti, sporchi di tessuto e pezzetti di tabacco, da ripulire bene prima di essere messi in bocca. mi sento come un pacchetto di mentine aperto malamente nella tasca di un cappotto.

10 marzo 2005

ottomarzo a san lorenzo

Era di sera, di quelle che gli odori forti della cena, il volume alto dei televisori, il rumore dei piatti nei lavelli, ne fanno una sera come tante, di quelle solite, che passano inosservate, quasi sommerse dalle tante vite di un condominio.
e pensavo che siamo tutti ancorati a questa terra. alcuni, come me, avvitati.
Era di sera fatta, allucinata di neon. scendeva giù, una mano a reggersi l'anima e l'altra al mancorrente.
alcuni girano in tondo, saltellano o si muovono a scatti. altri, invece, si fermano a guardare una luna così.
Era di sera appena, come stesa su un filo ad asciugare, gocce riflettevano cadendo le luci di lampioni gialli occhidigatto.


on air/the arcade fire::rebellion (lies)

6 marzo 2005

candy's room





un suono, una piccola corrente, frequenze asincrone che corrono sulla pelle. nei grandi magazzini della memoria, dove sono esposti i ricordi in saldo, d'improvviso si accendono le luci. piccoli inservienti sinaptici ripuliscono dalla polvere immagini e senzazioni, profumi e cianfrusaglie. colpa di un suono, una, due note, evocano una successione di eventi, cosa lega un suono ad una voce che sussurra vicino l'orecchio: "come stai?"

guiderò tutta la notte solo per comprarti un paio di scarpe rosse, ho la febbre, la febbre per una ragazza, e quando ci baciamo è fuoco. sudore rilucente su muscoli trofici e t-shirt ormai logore, e polvere sugli stivali, strade secondarie, fughe ed attese.
come spiriti nella notte, quando la notte arriva è l'ora, perchè la notte appartiene agli amanti, e l'amore è il banchetto al quale ci nutriamo, l'amore è lo squillo di un telefono, l'amore è un angelo travestito di sensualità.
a s.siro nell'estate dell'85 la luce di mille e mille fiammelle chiariva meglio, tutti quei cuori in sincronia davano tempo.
tutto finisce, è la regola, ma quello che finisce un giorno tornerà.
"come stai?" immagino di sentirmi chiedere, e più che le parole, il calore del fiato sulla guancia. alzo il volume, a chi può dar fastidio un ricordo? sale lento il desiderio di parole sussurrate appena, carezze tra i capelli e perdersi. lì.

on air/southside johnny & the asbury jukes::i'm so anxious

4 marzo 2005

pesce rotto..istruzioni per l'uso

questa è una storia che nasce per caso, e come succede in questi casi, chiede che per caso venga continuata e terminata da casuali autori. caoticamente aggregati.
la storia, per gli amanti della precisione e dei particolari, ha inizio sui commenti di questo post, tra pensieridicarta e stillpoint 
a questo punto ogni lettore, oltre alla leggittima curiosità di sapere come andranno a finire le cose tra Julie ed il telefono, la signora Magda Farrow ed il tassista, la relazione che intercorre tra una festa di compleanno, un pesce e "rotto", avrà sicuramente ipotizzato scenari tra i più variegati, strampalati, improbabili. ecco. è proprio di queste ipotesi che abbiamo bisogno, sono proprio queste scoppiettanti invenzioni e deragliamenti individuali dal senso di una storia che rendono la storia stessa diversa. nasce, cresce e si sviluppa in un contesto differente da qualsiasi altra possibilità narrativa precedente al fenomeno dei blog. se siete pronti a misurarvi con voi stessi, con un nuovo documento di un editor qualunque, col foglio bianco che null'altro chiede di essere inchiostrato..beh allora questo post itinerante tra il blog di pensieridicarta e di stillpoint potrà realmente viaggiare. spostarsi rapido e inconsulto tra blog differenti tra loro, per spirito e grafica, ma i_dentici (scusino il riferimento ancora inevitabilmente ittico, ma era davvero impossibile resistere) per curiosità e voglia di comunicare.
cosa si chiede, nello specifico? nulla di particolare, potete essere invitati direttamente dal blogger che ha scritto l'ultimo pezzo della storia, attraverso i commenti, ad esempio..oppure, se avete una buona idea, potete inviare un messaggio privato a stillpoint o pdc o a chi volete voi e postare la vostra deriva narrativa sul vostro blog, potete avvisare come volete del pezzo scritto, tramite i commenti sugli altri blogs o coi piccioni viaggiatori (i segnali di fumo a roma o milano si confondono facilmente con lo smog..quindi regolatevi). si potranno creare schieramenti di lettori che parteggiano per quella o quest'altra ipotesi di sviluppo della storia, si creeranno magari dei "fork", delle storie parallele..e chissà cos'altro, forse. ma anche no.
non è sicuramente un rodeo, nessuno vince nulla se non la soddisfazione di veder crescere un racconto, coccolato, accudito come un tamagotchi di bit in times new roman o in arial. solo il gusto di stare insieme, di scrivere insieme, di stare. sereni. almeno per un po'.
regole di vita pratica:
ogni post ha la totale libertà espressiva, scevra da vincoli di consecutio temporum, continuum spazio temporale, continuity di marveliana memoria.
ogni post deve riprendere almeno uno spunto dal precedente.
ogni post può essere anche di sole 50 parole.
ogni post, una volta raccolto l'invito o quando si abbia notizia di un successivo, deve essere upgradato con il link del blog dove compare il seguito, per consentire ai lettori di seguire la storia, viaggiando, appunto, tra blog.
colui che viene invitato a scrivere, se proprio non vuole si può esimere, ma come diceva Albertone.."chi si estranea dalla lotta..."
questo post è modificabile nella forma e nella sostanza..basta chiedere  e proporre.
 

la 3a parte qui

3 marzo 2005

pesce rotto (storia itinerante e casuale) 1/?

Sono da poco passate le cinque e mezzo in quel di Brighton.
Magda sta terminando con stolida efficacia gli ultimi preparativi per accogliere quello che suo marito Gordon definirebbe un"circo di cretini".
E chissà che non abbia ragione, dopotutto, ma con il lavoro che fa, le persone che si incontrano son sempre le stesse, e per mantenerlo il lavoro, meglio attivarsi in un pò di P.R..
E poi oggi è anche il giorno del suo compleanno; occasione in più da festeggiare, anche se sono anni che ha dimenticato per cosa festeggiare veramente.
Il tempo che passa? chissà... ormai si sono scordate anche le scuse e le bugie più banali per darsi ragione della cosa.
uno sguardo d'insieme alle stanze approntate per il ricevimento.
uno sguardo allo specchio.
Non rimane che terminare di preparare se stesse.
Anche se non rimane molto su cui lavorare.
La solita gonna marrone chiara, la solita camicetta ricamata a mano in tono...
Il suono del telefono che squilla nella stanza attigua distoglie la signora Farrow dalla sua toeletta.
A piccoli passi rigidi temendo già in qualche contrattempo di qualche ospite, cosa che non sarebbe apprezzabile, alza il ricevitore già rassegnata.
"Pronto?"
"AH, Gordon, caro, sei tu.. come? in clinica? un incidente? un PESCE? m che facevi, sguazzavi...ah.. ROTTO? si, va bene... ma Gordon? Gordon???..."
Nulla. Dall'altro capo solo più la linea muta della fine di una conversazione.
"Non ti agitare? Non ti agitare!! certo che non mi agito... ah, ma questa volta non gliela faccio passare liscia.. combinare questo disastro il giorno del mio compleanno.!!"
"Dunque, che fare.. direi uscire per una rapida indagine sull'accaduto."
Cappotto, borsetta e cappello e Magda è già sulla porta di casa con una mano sulla maniglia quando le viene in mente "Julie!!! o mio Dio!"
"Bisognerà pur lasciare alla cameriera un biglietto con le istruzioni".
Detto, fatto.
"Bene. E ora a noi due, maritino mio..."
La porta si chiude.
Dentro è tutto silenzio.
Sul tavolo dell'ingresso un unico foglio, con poche laconiche frasi appuntate:
Disdire festa compleanno- avvisare ospiti.
Gordon-clinica-Pesce-Rotto.


continua qui (fra un po')...

2 marzo 2005

non puoi vincere, non puoi pareggiare, non puoi nemmeno abbandonare..giochiamo?

dicee.."te sei pessimista!"
dicoo.."no!..tuttarpiù romanista.. è che st'influenza anomala me stranisce e mme fà vvede le cose 'n prospettiva."
dicee.."macquale prospettiva..me parli de nastri trasportatori oceanici, de acqua salata che s'addorcisce, de freddo, de viruse che l'antibbiotico j'arimbarza, der diluvio..io certe vorte 'n te capisco."
dicoo.."evvoreivede, fatte 'nartro quartino, 'nartro cannone, guardete 'nartra partita, tifa..bevi..combatti. eccoli l'urtràs moderni! 'mbottiti de cazzate e tranquillanti. e intanto te fanno er contratto a termine, t'hanno rimesso er ticket, te rincojoniscono de rialitisciò."
dicee.."ecchessarammai..pe' du' canne che me faccio!"
dicoo.."see.. vabbè, quelli intanto penzano addà la penzione ai repubblichini"


gerardo: "..tu dici che non ce la faccio a saltare nel lavandino, scendere lungo lo scarico, transitare per le fogne ed infine giungere, libero, al mare..?"
wanda: "..caro, tu sei un pesce rosso, e per giunta iperteso, credo che tutto quel sodio non ti gioverebbe affatto.."


keywords:
nastro trasportatore oceanico
acqua salata che s'addorcisce
malattie e rotture de cojoni
viruse che l'antibbiotico j'arimbarza  

1 marzo 2005

esercizio di consapevolezza quotidiano

cercare di ricordare dove cazzo ho parcheggiato ieri sera.

wanda: "...eleve_roff..? ..sollev_embourg..?"
gerardo: "alz_heimer, wanda..lui ha l'alzheimer."