27 giugno 2005

racconto d'estate/il bambino di piazzale loreto (1/?)

Ci fu un tempo in cui sull'appennino era niente pioggia, terra e pietre che piegavano schiene forti, niente contadini buoni, il vino aspro. Lui nacque lì, in quel momento, senza sapere che un'altra guerra sarebbe presto arrivata. Sua madre aveva sempre un rosario nella mano, uno schiaffo pronto nell'altra, crescendo comprese subito il vero motivo che aveva spinto suo padre a morire volontario in Spagna, lui intanto imparava a muovere i suoi primi passi malfermi. Mentre promettevano da un balcone romano di spezzare le reni alla Grecia, la vita di sua madre si spezzò perchè un somaro riluttante aveva deciso che il peso della donna, quel pomeriggio caldo ed assolato, era davvero insopportabile. L'animale la guardò rotolare come un fagotto, una palla di stracci giù per il dirupo, la fissò con grandi occhi umidi, contornati di muco e mosche, poi tornò al fresco della stalla. Fu così che le campagne conobbero i passi scalzi di un bambino rimasto solo. Nel paese c'era ancora una zia, attempata signora senza figli e col marito in terra d'Albania, un seno forte dove rifugiarsi e un piatto caldo di minestra alla sera, mentre di giorno le suore provvedevano ad un po' di pane, insegnargli a leggere, scrivere e far di conto. Ma le preghiere erano estenuanti. Molto meglio fare compagnia a quelli fuggiti sulle montagne, quelli che il militare non lo avevano voluto fare, quelli che al ritorno dalle campagne d'Africa e di Russia non sapevano più chi fossero, quelli che avrebbero preferito combattere fascisti e nazisti, ai quali invece gli inglesi avevano ordinato di restare nascosti e temporeggiare. Ogni settimana qualcuno di loro scendeva in prossimità del paese, in luoghi segreti e convenzionati ricevevano dai familiari un po'di cibo, una bottiglia di vino, una lettera. Il bimbo li incontrò per caso un pomeriggio, mentre vagava distante dal monastero, parlò con uno di loro e si fecero vicendevolmente simpatia. Ogni settimana anche lui in segreto, condivideva la paura di essere scoperto, per stare insieme un po' con quello che sarebbe pure potuto essere suo padre. (continua, forse.)

on air/violent femmes::gone daddy gone

21 commenti:

  1. In effewtti il bello dei sistemi matematici caotici è che sono descrivibili ma non deterministici...

    In effetti io mi sorprendo talvolta a pensare ad una teleologia materialista...sono ancora troppo metafisico per te, vero? ;-)

    P.S.

    Grandi Violent Femmes!

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  2. Beh mettiamola così...a me piace pensare all'universo come ad un essere vivente, un sistema termodinamico ordinato che deve organizzarsi per la sua stessa sopravvivenza ed evoluzione, intervento divino o meno (non eliminato, naturalmente, semplicemente ininfluente da un punto di vista operativo)....sono stato troppo serioso...temo di sì! :-(

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  3. vogliamo almeno un 1/2 !!! baci, still.

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  4. ..appunto, non sarai mica sadico...togli subito quel "forse"!!!

    :))

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  5. donne rispettivamente l'una acronimata, l'altra che corre ferma..il forse è relativo al fatto che il caldo mi squaglia le parole e non le trovo ultimamente, anzitutto. poi il tema è delicato e devo trovare un epilogo "politically correct". ma anche no. di qui il forse.

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  6. ma anche no. appunto. purché epilogo sia.

    e noi sapremo attendere...


    comunque se il caldo le squaglia... dovrebbe essere più sciolto... il dire...! ;))

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  7. Bello Still! Aspetto trepidante la seconda puntata..(solo tu sei così sadico da fare le puntate!)

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  8. le trovi... le trovi le parole.

    scommetti?

    ;)

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  9. Meglio i senza bandiera, gli apolidi, quelli che oltre il militare non hanno voluto fare un sacco di cose.

    Ci vogliono le palle a non volere qualcosa, a non nascondersi dietro a una chiesa, a un vessillo, a qualsiasi cazzo di cosa che ti dice chi sei, dove vai, dove devi andare.


    Attendo il continuo..

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  10. tutti voi..sono quasi commosso, ma non è una tattica quella delle puntate, è una specie d'urgenza scrivere anche cose incompiute. talvolta i commenti danno una sterzata al fluire della storia, e questo mi piace, eppoi sono irrequieto, non riesco ad aspettare di aver scritto il resto. spero che le peregrinazioni estive tra montagne e scogli mi schiariscano le idee, e che i viaggi settimanali verso roma sul pullman siano propizi alla scrittura. buon estate.

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  11. Still quel buon estate lo ricambio rilanciando con un buon anche qualsiasi altra cosa, è sempre più che un piacere passare di qui.

    K

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  12. Mi piace la madre, con uno schiaffo in una mano e il rosario nell'altra. E il destino di molti è di fare i conti con un'educazione severa e rigida e una religione che lo è di più.

    Comunque anche io voglio andare in Spagna, non come volontatio, ma a farmi una lunga, riposante vacanza.

    Ecco.

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  13. Visto le vittorie che hanno portato al PCI quarant'anni di governi ombra....meglio di no, grazie! ;-)

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  14. Ciao Stillie, pensavo di trovare qualche novità..come va? Tanto caldo? Purchè non ti riprenda il delirio tecnologico....

    Un bacio

    Zyg

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  15. A furia di leggere tu e Kantina che ascoltate "Violent Femmes", mi sono tuffata nella ricerca ed ora ne sto assaporando ogni nota... voi siete pericolosi, sappiatelo!

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  16. Flogging Molly, campari e prosecco,dal grandissimo Still non si può non passare per un brindisi

    E già che ci sono pagherei il giro anche a Zyga, Alka e Gianni.

    K

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  17. Passo di qui a vedere che fine hai fatto...

    Sarai nel tuo paesino tra il Molise e gli Abruzzi sob..

    Certo che manchi, eh?!

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  18. continua, sì. :-* manu

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  19. Still..io aspetto il prosieguo pazientemente!

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  20. Still... torna! 'Sto blog aspetta teeee!!!!!

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